La locazione a canone concordato è una possibilità introdotta ormai diversi anni fa, con l’obiettivo di mettere a disposizione degli inquilini affitti calmierati. In questa breve ed essenziale guida, vedremo bene cos’è il canone concordato, come funziona, quali sono i vantaggi per proprietario e affittuario e come si calcola l’importo nel comune di Roma.
Chi è proprietario di un immobile e decide di locarlo per ricavarci un guadagno, nel cercare di capire quale soluzione per lui è più conveniente, prima o poi, finisce per imbattersi nel canone concordato. Capire bene di cosa si tratta, però, non è scontato. Ecco perché il team di Affitti Brevi Periodi Roma ha deciso di realizzare questo sintetico vademecum che risponde alle domande principali. Buona lettura!
Cos’è il canone concordato: funzionamento e requisiti
Il canone concordato è un prezzo di affitto che non supera quanto previsto dalle tabelle concordate tra Comune di Roma e associazioni di categoria (inquilini e proprietari). Tali tabelle, per determinare il canone, fanno ricorso a una molteplicità di parametri, tra cui le condizioni dell’abitazione e la sua posizione all’interno della città.
In sostanza, quindi, per un proprietario di casa, affittare il proprio immobile a canone concordato significa rinunciare a locarlo sul libero mercato al prezzo che si preferisce. L’obiettivo della normativa che ha introdotto il canone concordato, infatti, è quello di rendere disponibili immobili a prezzi calmierati.
Quando si applica la locazione a canone concordato?
Il contratto a canone concordato può essere applicato a tutti gli immobili privati ad uso abitativo, sia che si tratti di una locazione residenziale, transitoria o favore di studenti universitari. Una differenza, però, c’è. Nel caso di affitti a lungo termine per residenti, infatti, il proprietario è libero di scegliere se applicarlo o meno. Invece, nel caso degli affitti transitori per non residenti (ad eccezione per gli affitti ad uso foresteria), il proprietario è obbligato a locare al di sotto di quanto previsto dal canone concordato.
Contratto transitorio vs contratto residenziale
La durata della locazione calmierata
Oltre che sul canone, la normativa della locazione concordata fissa dei paletti anche per quanto riguarda la durata del contratto:
- da un minimo di 5 anni complessivi (es: 3+2) fino ad un massimo di 8 anni complessivi per la locazione residenziale;
- minimo 6 mesi e massimo 3 anni per l’affitto a studenti universitari;
- minimo 30 giorni e massimo 18 mesi per gli affitti brevi (locazione transitoria), salvo il caso di affitto a studenti, che prevede la possibilità di una durata pari al corso di laurea.
I vantaggi dell’affitto a canone concordato
Scorrendo i capisaldi della normativa sul canone concordato può sorgere spontanea una domanda: a chi conviene, al proprietario o all’inquilino? In realtà, ci sono dei vantaggi considerevoli per entrambe le parti:
- il proprietario ottiene una riduzione della imposizione fiscale di circa la metà;
- l’inquilino accede a maggiori detrazioni fiscali per l’affitto;
- entrambi hanno ulteriori agevolazioni relative alle spese di registrazione contrattuale sia per il primo che per gli anni successivi.
Canone concordato a Roma: calcolo e convenienza
Per calcolare l’ammontare del canone concordato nel caso di un’immobile che si trovi all’interno del territorio del Comune di Roma, si ricorre ad un sistema depositato con l’accordo territoriale del 2019.
In sintesi, e in modo indicativo, si considerano tre passaggi:
- calcolo dei metri quadri;
- caratteristiche dell’immobile (che lo rendono posizionabile in una fascia di prezzo alta, media o bassa);
- zona di Roma dove è situato l’immobile (per individuare la fascia di prezzo finale).
Con l’affitto concordato si abbassa di molto l’importo riscosso dal proprietario?
In base alla nostra esperienza di ormai 15 anni, possiamo tranquillamente affermare che:
- nonostante il recente aggiornamento dell’accordo territoriale e fatte salve specifiche zone di Romai, nella quasi totalità delle situazioni, il canone concordato corrisponde al prezzo di mercato normale, se non addirittura più alto;
- inoltre, nel caso di locazioni transitorie è previsto un aumento del 15% del canone;
- infine, nei casi in cui si affitta un immobile arredato (situazione tipica nel caso del contratto transitorio), è previsto un ulteriore aumento del 20% del prezzo di affitto.
Quindi la risposta è NO, l’importo del canone non si abbassa. Anzi, ricorrere al canone concordato è nel maggiore dei casi conveniente!
Ad ogni modo, poiché c’è molta variabilità a seconda delle zone di Roma considerate, ti consigliamo di contattarci per avere una consulenza approfondita su quale può essere la soluzione migliore per il tuo immobile.
Esempio di confronto tra canone concordato e canone di mercato a Roma
Bilocale di 60mq con terrazza, al 3° piano in buone condizioni in zona Triese-Salario, parzialmente arredato:
- Canone Concordato: 1.500 euro al mese
- Canone di mercato: 1.200 euro al mese